Villa Borghese, nel cuore di Roma, era la residenza fuori città della famiglia
Borghese. Costruita nel 1616 dal nipote di Paolo V, il Cardinale Scipio Borghese,
era circondata da una vasta e variegata estensione di giardini, ancora oggi popolati
di aquile e draghi, emblemi araldici della famiglia. Il Casino è opera di Jan
Van Santen, un architetto olandese noto anche con il nome di Giovanni Vasanzio,
che assunse l’incarico di portare a termine un progetto di Flaminio Ponzio.
Fino a qualche anno fa, alle auto era permesso l’accesso alla villa e il piazzale
antistante il Casino era utilizzato come area di parcheggio. Un recente intervento
di restauro e il bianco con cui è stata tinteggiata la facciata hanno finalmente
restituito all’edificio un profondo senso di pace e di silenzio.
Attualmente il Casino ospita una galleria d’arte con sculture e dipinti conservati
precedentemente all’interno di Palazzo Borghese, al centro di Roma. Le statue
di Gian Lorenzo Bernini sono invece state scolpite appositamente per il Casino.
Tra i busti, i rilievi dell’aquila e del drago.
I giardini a nord del Casino sono un elegante esempio di giardino italiano del
XVII secolo, adorno di statue e fontane. Quelli a sud dell’edificio risalgono
al XIX secolo, quando i Borghese acquistarono un terreno confinante e fecero costruire
un nuovo ingresso di fronte a Porta del Popolo.
I Borghese, che conservarono la proprietà della Villa fino agli ultimi anni del
XIX secolo, per adornare i giardini, oltre all’aquila e al drago, emblemi araldici
della famiglia, vollero una serie di piccoli edifici in stile neoclassico.
I giardini erano aperti al pubblico e, in occasioni speciali, in Piazza di Siena
veniva allestito una sorta di teatro all’aria aperta molto amato dai romani. |